Nel 2023, la produzione nazionale di tonno in scatola si è attestata su 73.581 tonnellate (-0,91% sul 2019 contro -4,95% sul 2022), con un volume del prodotto totale disponibile per il mercato italiano di 143.250 tonnellate (-4,9% sul 2022), che ha alimentato circa 2,42 kg di consumo pro capite.
Questi dati fanno dell’Italia il secondo produttore europeo dopo la Spagna e uno dei principali mercati al mondo per il consumo di tonno in scatola. Gli italiani, infatti, continuano a premiare questo alimento che, secondo una recente ricerca ASTRA RICERCHE/ANCIT, risulta presente nel 96% delle nostre case.
A valore, il mercato è stato di 1.674 milioni di euro (+8% sul 2022 e +26,34% sul 2019, causa lo choc inflazionistico) per un settore che conta più di 1.500 addetti. Nello stesso arco di tempo, le esportazioni hanno raggiunto quota 27.926 tonnellate (+8,65% dal 2019).
Per quanto riguarda le specie, il tonnetto striato primeggia tra quelle consumate, in ragione del suo utilizzo da parte dell’industria conserviera mondiale. Anche il tonno a pinne gialle, tipologia prediletta dall’industria di conservazione ittica italiana, ha una significativa importanza a livello economico. Infine il tonno rosso, il cui valore oscilla tra i 2 e 2,5 miliardi di dollari all’anno.