Secondo uno studio condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, nell’ambito delle attività dell’Italian Institute for Planetary Health (IIPH) e con l’Università degli Studi di Milano, tonno in scatola & Co. consumati con regolarità, e nelle giuste dosi, possono ridurre significativamente il rischio di insorgenza del tumore al colon-retto. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista «Nutrients»
Il risultato sorprendente è stato ottenuto esaminando, per la prima volta, l’effetto del consumo di pesce in scatola, tonno o simili, separatamente da quello di pesce fresco sul rischio di tumore al colon retto. I risultati danno un’indicazione chiara: la riduzione del rischio di insorgenza di quel tipo di cancro in soggetti che regolarmente consumano quel tipo di cibo (due porzioni da 80 grammi ciascuna, ogni settimana) è del 34%.
“I risultati emersi dallo studio – afferma Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista all’Università Campus Biomedico di Roma – sono un ulteriore passo avanti per continuare ad affermare che il consumo di tonno in scatola e altre conserve sott’olio possono essere inclusi all’interno di una dieta sana ed equilibrata, con grandi benefici per l’organismo. Una delle ipotesi è che questi benefici siano legati al contenuto di Omega 3 del pesce in scatola sott’olio. Si tratta di acidi grassi con proprietà benefiche, in particolare antinfiammatorie. Il corpo umano non li produce, devono essere assunti con l’alimentazione”.
Fonte: Marionegri.it